Tour de France 2020, la Ministra dello Sport rivela: “Stiamo facendo lavorare l’organizzazione a scenari con pubblico limitato”
L’opzione porte chiuse per il Tour de France 2020 è fuori questione, ma potrebbero essere necessarie limitazioni al pubblico. Ad annunciarlo è la Ministra dello Sport Roxana Maracineanu ai microfoni di RTL, spiegando che lo sport in generale potrebbe non poter tornare alla sua normalità finché non sarà stato trovato un vaccino contro il covid-19. Se il campionato di calcio Oltralpe è stato sospeso per quest’anno, ad agosto si riprende e quasi contemporaneamente ci saranno anche gli altri due grandi eventi di cui si discute molto in questi mesi: Roland Garros e la Grande Boucle, per le quali l’ipotesi porte chiuse è sostanzialmente improponibile.
Due situazioni particolari sulle quali la titolare del ministero è dunque tornata, spiegando che si lavora anche a scenari più complessi. “La mia più grande voglia è che ci sia pubblico perché Roland Garros e Tour de France senza pubblico non sono immaginabili – commenta – Ma la realtà dei fatti è che attualmente li stiamo facendo lavorare anche su scenari diversi, con meno pubblico”. In Francia al momento i grandi eventi sono bloccati sino alla fine del mese di agosto, ma ancor prima della Grande Partenza da Nizza (prevista per il 29) ci saranno anche altri eventi nel paese, dal Giro del Delfinato alla Bretagne Classic, passando per altre prove del calendario non WorldTour, oltre ai probabili europei sempre a Plouay, a pochi giorni dal via della Grande Boucle.
Corse che potranno permettere di testare, comprendere e valutare come affrontare il più grande evento annuale sportivo del mondo. Ma appare chiaro che la macchina organizzativa ha comunque bisogno di preparare con anticipo mezzi e logistica necessari. Se la Parigi – Nizza era stata possibile portarla a conclusione bloccando l’accesso a partenza e arrivo, uno scenario simile non è proponibile per il Tour. Come è possibile limitare accessi nelle normali strade e lungo le grandi salite? L’interrogativo per il momento continua a non avere risposte, ma sembra evidente che il Governo vuole averne.
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